La Stampa, one of the main Italian newspapers, published an excellent review of Dr. Ferrando's book "Il Postumanesimo Filosofico e le Sue Alterità" by philosopher Federico Vercellone. The review was published on Thursday, September 15th 2016 in the national edition of the newspaper.
This is the text (in Italian). Following, the scanned version:
"L’umanesimo è il grande modello della concezioni filosofiche della storia che attraversa molta parte della cultura europea dall’età di Goethe per venire sino a Karl Marx e ai movimenti socialisti, comunisti ma anche cattolici del Novecento. E’ un ideale potente che, tuttavia, da qualche decennio mostra la corda paradossalmente proprio a causa della propria forza. Ci si interroga: perché mai l’uomo dovrebbe essere la suprema delle creature? Proprio lui, quell’essere prepotente che, con tanta pervicacia, ha voluto impadronirsi di tutto il mondo circostante? Il primato dell’umano è un primato squisitamente gerarchico che mette ordine nel creato attraverso opposizioni che rinviano al dominio e alla sudditanza come quella uomo-donna, uomo - natura. E’ in questo quadro che si colloca la proposta di un 'postumanesimo'.
Una brillante testimonianza di questo genere di proposta ci viene ora offerto dal libro di Francesca Ferrando, 'Il postumanesimo filosofico e le sue Alterità' edito da ETS. Di che cosa si tratta? il postumanesimo costituisce un rinnovato atteggiamento epistemologico e filosofico che reagisce, nel quadro culturale attuale, dominato fra l’altro da tecnologie così potenti da intervenire sulla vita stessa e sul suo sorgere, al progetto umanistico evidenziandone l’inattualità e le intime contraddizioni. Il postumanesimo non contesta l’umanesimo sovvertendone i paradigmi. Non sostituisce in altri termini il servo con il padrone. Siamo ben al di là della semplice contestazione o del rovesciamento degli antichi sistemi valoriali. Non si tratta più, per esempio, di pensare la parità sessuale solo in termini di eguali diritti. Le cose a questo punto vanno ben diversamente: sono la stessa identità sessuale, e molte altre derivanti dall’idea del primato dell’umano a venir messe in questione. Per esempio, sul piano epistemologico, si può ancora parlare di un’opposizione palpabile tra uomo e natura in un mondo invaso dalle “tecnologie della sensibilità” (si pensi al 3D) che modificano la qualità stessa della percezione sensibile? L’opzione del postumanesimo è quella di sottrarsi al campo di battaglia, allo spettacolo brutale e penoso offerto dall’euforia dei vincitori e dall’umiliazione dei vinti. La posta in gioco è alta. Si vuole fluidificare le distinzioni per creare un mondo più abitabile e meno nevrotico."
Federico Vercellone
"L’umanesimo è il grande modello della concezioni filosofiche della storia che attraversa molta parte della cultura europea dall’età di Goethe per venire sino a Karl Marx e ai movimenti socialisti, comunisti ma anche cattolici del Novecento. E’ un ideale potente che, tuttavia, da qualche decennio mostra la corda paradossalmente proprio a causa della propria forza. Ci si interroga: perché mai l’uomo dovrebbe essere la suprema delle creature? Proprio lui, quell’essere prepotente che, con tanta pervicacia, ha voluto impadronirsi di tutto il mondo circostante? Il primato dell’umano è un primato squisitamente gerarchico che mette ordine nel creato attraverso opposizioni che rinviano al dominio e alla sudditanza come quella uomo-donna, uomo - natura. E’ in questo quadro che si colloca la proposta di un 'postumanesimo'.
Una brillante testimonianza di questo genere di proposta ci viene ora offerto dal libro di Francesca Ferrando, 'Il postumanesimo filosofico e le sue Alterità' edito da ETS. Di che cosa si tratta? il postumanesimo costituisce un rinnovato atteggiamento epistemologico e filosofico che reagisce, nel quadro culturale attuale, dominato fra l’altro da tecnologie così potenti da intervenire sulla vita stessa e sul suo sorgere, al progetto umanistico evidenziandone l’inattualità e le intime contraddizioni. Il postumanesimo non contesta l’umanesimo sovvertendone i paradigmi. Non sostituisce in altri termini il servo con il padrone. Siamo ben al di là della semplice contestazione o del rovesciamento degli antichi sistemi valoriali. Non si tratta più, per esempio, di pensare la parità sessuale solo in termini di eguali diritti. Le cose a questo punto vanno ben diversamente: sono la stessa identità sessuale, e molte altre derivanti dall’idea del primato dell’umano a venir messe in questione. Per esempio, sul piano epistemologico, si può ancora parlare di un’opposizione palpabile tra uomo e natura in un mondo invaso dalle “tecnologie della sensibilità” (si pensi al 3D) che modificano la qualità stessa della percezione sensibile? L’opzione del postumanesimo è quella di sottrarsi al campo di battaglia, allo spettacolo brutale e penoso offerto dall’euforia dei vincitori e dall’umiliazione dei vinti. La posta in gioco è alta. Si vuole fluidificare le distinzioni per creare un mondo più abitabile e meno nevrotico."
Federico Vercellone